Un’avanguardia chiamata Falesco.

I continui progressi dell’azienda ed alcuni fra i loro migliori prodotti

 

Al confine tra Lazio e Umbria, nel comune di Montecchio, incontriamo l’azienda vinicola Falesco, fondata nel 1979 daifratelli Riccardo e Renzo Cotarella. Il terreno, che si estende da Montefiascone a Orvieto, è collinare ed ha origini in parte vulcaniche ed in parte sedimentarie. La tenuta, divenuta famosa dal 1989, grazie alla produzione dell’ormai leggendario Est Est Est, ricorda poi storiche annate come quella del 1993, per l’attribuzione del riconoscimento al Montiano come uno fra i più grandi vini rossi italiani, e quella del 2001, la cui vendemmia rese giustizia alle uve Aleatico, destinate alla produzione del Pomele.

Qui le parole d’ordine sono esperimento ed innovazione: negli ultimi anni sono state effettuate prove di potatura diverse, con l’aumento di una gemma per perone per conferire un maggiore sfogo alla vegetazione, allungando il ciclo vegetativo della pianta. Nel momento in cui si aumenta il carico di gemme, i tempi di maturazione risultano allungati ed i vini ottenuti non presentano gradazioni eccessivamente elevate, problema, questo, presentatosi negli ultimi anni. La Falesco ci sorprende, inoltre, con una nuova parte della tenuta interamente dedicata alla biodinamica: si segue una concezione secondo la quale non è prevista alcuna lavorazione meccanica e nessuna cimatura, ma si opera, invece, un arrotolamento dei tralci al fine di consentire un ciclo vegetativo senza interruzioni.

Il Roscetto, prima utilizzato nell’Est Est Est, è ora la varietà bianca più importante. Con l’aiuto del Professor Attilio Scienza si scoprì che esso apparteneva alla stessa famiglia del Greco e permetteva quindi di dare bianchi di struttura e longevi. Il Ferentano, roscetto in purezza, è l’unico bianco dell’azienda a fare legno. L’Est Est Est di Montefiascone Poggio dei Gelsi è un’ottima soluzione per un gustoso aperitivo: un blend di trebbiano, malvasia e roscetto, un vino di estrema freschezza, che ben si presta ad essere abbinato a stuzzichini prima del pranzo, con profumi di frutta matura ed un palato di grande equilibrio ed eleganza. Il Montiano, merlot in purezza, vanta tutta una gamma di spezie dolci, che si alternano a sbuffi vanigliati, non trascurando la parte fruttata, espressa sotto forma di confettura di piccoli frutti rossi. Avvolgente, estremamente morbido e piacevolmente lungo. Il bianco passito dell’azienda, il Passirò, proviene dall’uva roscetto ed esprime al naso note di frutta tropicale e cera d’api. Conquista al primo assaggio grazie alla sua cremosità.

Gli amanti della cucina gourmet non potranno fare a meno di una tappa nei pressi di Baschi, a pochi chilometri di distanza dalla tenuta Falesco, per assaporare le straordinarie creazioni del più grande chef italiano degli ultimi decenni, Gianfranco Vissani, magari in abbinamento ai fantastici prodotti della famiglia Cotarella.

 

Serena Zerilli

Un’avanguardia chiamata Falesco.

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