Triennale Design: la creatività delle donne

Le donne e il design sono al centro della Nona Edizione del Triennale Design Museum di Milano, con la mostra W. Women in Italian design a cura di Silvana Annicchiarico e con progetto di allestimento di Margherita Palli. Il concept del percorso espositivo abbraccia l’idea che il genere non sia solo un dato biologico e naturale, ma soprattutto una questione culturale in grado di aprire interessanti prospettive legate al design dopo il design.

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La creatività femminile si esprime attraverso le opere di donne che hanno contribuito a costruire e ad affermare nel mondo la storia del design Made in Italy. E per farlo, è però necessario affrontare preliminarmente la grande rimozione operata dal Novecento nei confronti del genere femminile: non è infatti un mistero che tutta la modernità novecentesca abbia messo ai margini la progettualità femminile, pressoché ignorata da storici e teorici del design. Tuttavia, il XXI secolo è caratterizzato da una crescente forza rinnovata di tale progettualità.

L’ordinamento cronologico racconta questa storia in modo dinamico, fluido e liquido, usando la metafora di un fiume che attraversa tutto il Novecento. Triennale Design Museum celebra così il femminile come nuovo soggetto creativo di un design meno asseverativo, meno autoritario, più spontaneo, più dinamico.

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Tra le interpreti della mostra, anche le creazioni di luce Artemide, firmate dall’architetto Carlotta de Bevilacqua: focus allora sulle lampade Sui, Yang ed Empatia, per le quali innovazione e ricerca si muovono sulla strada della riscoperta di antichi saperi. Tributo alla grande Zaha Hadid, architetto recentemente scomparsa, è la lampada Genesy da lei firmata: un organismo in crescita, con rami che sbocciano dal sistema di supporto centrale, incrementando così la forza dinamica e tensionale della struttura, attraverso una geometria radiale. La mostra è visitabile fino al 19 febbraio 2017, presso il Palazzo della Triennale.

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