Sole, Cuore e Anima del Piemonte.

L’Arneis di Pescaja

Giuseppe Guido, in arte Beppe Pescaja, si è impegnato per mantenere altissimo il tenore qualitativo della sua azienda di Cisterna d’Asti ed è riuscito nell’ardita impresa di valorizzare una fra le denominazioni dimenticate del Monferrato, la Terre Alfieri, il cui vitigno di riferimento è l’Arneis. Sicuramente un passo importante per il Piemonte, regione essenzialmente rossista, che rischia di dimenticare l’incredibile potenziale delle sue uve a bacca bianca.

La filosofia aziendale è contenuta all’interno del nucleo centrale del nome “Pescaja”, dove “SCA” sta per “Sole”, sinonimo del terroir, “Cuore”, passione prorompente che guida ogni iniziativa, e “Anima”, intesa come la personalità che contraddistingue ciascun vino. Il susseguirsi delle annate, l’estrema naturalezza nell’approccio con l’ambiente circostante e il mutare continuo delle idee fanno si che i prodotti di Pescaja non siano mai uguali a sé stessi.
Dell’Arneis Terre Alfieri ci colpisce in modo particolare l’aspetto olfattivo, dotato di un intenso, piacevolmente dolce e persistente tono fruttato. Tale riconoscimento è riconducibile alla natura dei terreni collinari del Roero, formati da sabbia giallastra, marnosa, prettamente silico – argillosi, di origine sedimentaria marina, ricchi di reperti fossili con struttura priva di roccia, caratteristiche, queste, che consentono ai vini di raggiungere già poco dopo la vendemmia una discreta armonia e, soprattutto, di conservare intatti i profumi originari dell’uva.

 Le forti escursioni termiche, inoltre, permettono di salvaguardare il patrimonio acido del vitigno. Tutto fruttato, quindi, questo naso di banana, pompelmo, ananas, nespola, pesca e albicocca, addolcito nel finale da una sfumatura di cera d’api. Ottima la corrispondenza gustativa, ricca di personalità ed equilibrio. È possibile, dunque, fondere una giornata di sole splendente con piccoli pezzi d’autunno? “Si, – ci risponde Beppe Pescaja – unendo la grande passione del fare il vino con grappoli dorati e maturi, facendo attenzione a non alterare nessuna delle qualità che la natura ha donato.”
Serena Zerilli

Sole, Cuore e Anima del Piemonte.

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