Produci Consuma Sotterra

Packaging zero sprechi.

Frutta e verdura, ci basta sapere che sono fresche e non trattate o ci dobbiamo lasciare ammaliare dal loro packaging per comprarle? Il Food Design aiuta anche il prodotto di IV gamma a mettersi in vendita. Vengono chiamati «prodotti della quarta gamma» i prodotti ortofrutticoli pronti per il consumo.  Frutta e verdura fresche, lavate, asciugate, tagliate, confezionate in vaschette o in sacchetti di plastica e quindi pronte per essere messe in tavola. Un servizio, quello del lavaggio e del confezionamento,che è un valore aggiunto che trasforma il prodotto agricolo ad un prodotto industriale a tutti gli effetti. Ovviamente, il prezzo è maggiore, fino a quattro o cinque volte quello di un ortaggio tradizionale.

Ma oggi siamo iper attenti e non facciamo caso solo all’ aspetto esteriore, non sono solo le qualità estetiche ad interessarci, ma anche e soprattutto quelle intrinseche di un prodotto a metterci in discussione come consumatori tra gli scaffali del supermercato. Quindi il food designer si scervella per progettare un prodotto che sia il più possibile  eco-friendly ,  con un impatto minimo sull’ ambiente e nel portafoglio.

OPO Veneto ci ha pensato e lo ha fatto. Ha effettuato un restyling del packaging per i suoi prodotti ortofrutticoli. Nella riprogettazione si è tenuto conto della sostenibilità ambientale, del rispetto dell’ambiente, dell’igiene, della rinnovabilità delle materie prime e del loro riciclo. Ne è risultato un packaging sobrio, essenziale, di immediata riconoscibilità che garantisce igiene, freschezza e conservabilità della verdura e della frutta. Il materiale è ecocompatibile e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. La comunicabilità è stata finalizzata a mettere il consumatore in condizione di leggere e capire in maniera chiara i dati e quindi di rendersi conto della provenienza e della genuinità del prodotto. Le prime confezioni sono state sperimentate con i radicchi, i fiori invernali che si mangiano. Ne sono state predisposte di diverse dimensioni così da soddisfare le differenti esigenze da parte dei clienti. Insomma, un “pacchetto packaging completo per tutti i gusti e tutte le tasche”.

“Si è cercato, in particolare – rileva Pietro Berton, titolare di Lineart, comunicazione e media, che cura l’immagine di OPO Veneto – una soluzione il più possibile standardizzata, molto pratica, maneggevole, che risponda anche a criteri di economicità per ridurre al massimo i costi e l’impatto ambientale”. In altri termini, ci si è posta la questione, oggi tanto attuale, dell’over packaging, ossia l’eccessivo impatto del costo degli imballaggi nell’ortofrutta che incide negativamente sul reddito dei produttori e che “pesa” nelle tasche dei consumatori. Le nuove confezioni, nella loro essenzialità, sono il risultato di una lunga esperienza fatta sul campo proprio a vantaggio dei produttori e nel rispetto dell’ambiente. Si è posto in evidenza concetto di salute e di freschezza da portare in tavola quotidianamente.

Nel mondo il vegetale ha riscosso discreto successo. In Israele la designer Danielle Vogel ha pensato bene di confezionargli l’abito giusto per la giusta  occasione, i gelidi incontri con gli altri ortaggi nel frigorifero e così lo appende con una gruccia. Chi ha fatto a 360 gradi gli interessi dell’ambiente sembra proprio Ben Huttly con le sue etichette interamente biocompostabili: una volta  consumato l’ortaggio gli assicuri una discendenza piantando la sua etichetta ricca di semi dell’impasto di cellulosa. zero sprechi. Ci sono altri invece che cercano di accaparrarsi il fronte salutistico,     mettono a dura prova il confronto con gli altri vizi attenta-salute le carotine  con salsa di humus nel pack da sigarette o i bastoncini di sedano al posto delle patatine fritte.

Sara Costantini

 Fonti:

www.ortoveneto.it

www.italiafruit.net

www.inhabitat.com

www.behance.net

www.gajitz.com

www.designAndDesign.com

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