Peccato che sia peccato.

I dolci: una golosa arma a doppio taglio

Quando il morale scende sotto i piedi, è piacevole tirarci su con una dolce trasgressione. Cioccolatini, pasticcini, torte, e il Tiramisù, poi, che il solo nominarlo regala felicità.
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È vero, i dolci rendono tutto più buono, e non a caso il pranzo domenicale è il più amato, proprio perché al termine c’è la tanto attesa guantiera colma di prelibatezze mignon.
Il cioccolato è il re indiscusso tra le golosità.
Una leggenda azteca, dice che in tempi remoti una principessa fu lasciata, dal suo sposo partito in guerra, a guardia di un immenso tesoro; quando arrivarono i nemici la principessa si rifiutò di rivelare il nascondiglio di tale tesoro e fu per questo uccisa; dal suo sangue nacque la pianta del cacao, i cui semi sono così amari come la sofferenza, ma allo stesso tempo forti ed eccitanti come le virtù di quella ragazza.
Dagli antichi aztechi fino alle civiltà moderne sono stati tantissimi i personaggi che hanno eletto questo alimento uno tra i più prelibati, ad esempio Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI viaggiava sempre col suo cioccolataio personale, e Voltaire si dice che bevesse una dozzina di tazze di cioccolata al giorno, per combattere la debolezza.
Il cioccolato è infatti un alimento ricco di proprietà benefiche.
Il Congresso Europeo di Cardiologia sostiene che la cioccolata possa ridurre il rischio di malattie cardiache, e che il consumo di un cioccolatino al giorno può ridurre il numero degli infarti.
Nei semi del cacao, ci sono degli antiossidanti particolari, chiamati flavonoidi, che hanno un effetto protettivo sui vasi sanguigni, come gli anticoagulanti.
In generale mangiare dolci è gratificante e ci fa sentire bene, poiché stimolando l’insulina, andiamo ad elevare il livello di endorfine (sostanze analgesiche ed eccitanti prodotte dal cervello) e di serotonina, il neurotrasmettitore della “felicità”.
Ovviamente anche l’assunzione di dolci può creare una dipendenza: ergo non dobbiamo eccedere sia per la nostra moralità, col peccare di gola e ingordigia, e sia, ma soprattutto, per la nostra linea e per non aumentare i centimetri del girovita.
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Peccato che sia peccato.

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