La pasta? Penne o fusilli, è questione di Design.

Le relazioni tra pasta, geometria e design.

Corta o lunga, al dente o “cotta”, ognuno in fatto di pasta ha le proprie preferenze, ma raramente ci chiediamo cosa ci sia dietro ad ogni suo formato. Cos’hanno in comune pasta e design vi starete chiedendo … Beh in realtà più di quanto si potrebbe credere. Pensate a cosa succederebbe se il formato di un maccherone fosse studiato non da uno chef, ma da un esperto di forme e costruzioni …

L’architetto George Legendre non si è limitato semplicemente a spazzolare un fumante piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino, ma di fronte alla forma degli spaghetti si è chiesto quale sarebbe stata l’equazione matematica che meglio li avrebbe descritti. L’idea fu portata avanti su altri formati di pasta e tutta la ricerca tradotta nel curioso libro “Pasta by design”. I 92 formati vengono analizzati tramite formule matematiche e raggruppati in una sorta di albero genealogico che ne traccia l’evoluzione dalle forme più elementari.

Un percorso a ritroso, dalla forma alla formula! Oltre a questo Legendre ha progettato un nuovo formato di pasta chiamato Ioli, una sorta di spirale avvitata su sè stessa, come un nastro di Möbius tubiforme, a cui ha voluto dare della figlia, ma la cui produzione risulta difficoltosa per la congiunzione delle estremità.

Uno stretto legame tra cibo e design, come dimostra anche un formato di pasta progettato dal celebre car designer Giorgetto Giugiaro per Voiello, le Marille, la cui forma nasce da un processo di cross fertilization, che consiste nel trasferire forme e metodologie specifiche da un campo di applicazione ad un altro, e, come in questo caso dalle auto al food. Nonostante la sua forma ci posso ricordare un’onda, Giugiaro trae ispirazione dalla sezione di una guarnizione per automobile. La forma è fondamentale, come la funzionalità, infatti le Marille hanno la superficie esterna liscia e quella interna rigata in modo da trattenere il sugo all’interno. Fu un’invenzione che destò così tanta curiosità che il designer finì persino sul New York Times con una Marilla in mano. Nel libro “The geometry of pasta” del graphic designer Caz Hildebrand e dello chef Jacob Kenedy, le pagine ricche di illustrazioni mostrano la pasta come elemento grafico in successioni vettoriali bicolori, che evocano i diversi formati così stilizzati da diventare degli ideogrammi della nostra cucina. Un viaggio grafico-gastronomico nel cibo più italiano che ci sia.

Andrea Calubini

 

La pasta? Penne o fusilli, è questione di Design.

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