La mia storia, le mie origini, la mia identità

Azienda Tre Monti

foto3monti2foto3monti3Li chiamano “vini del cuore di Romagna”, proprio per sottolineare il profondo attaccamento di questi prodotti al territorio dal quale provengono e la caparbietà con la quale comunicano il loro essere autentici.
Tale libertà di espressione è resa possibile dall’abilità di Vittorio Navacchia, costantemente attento a ridurre al minimo le operazioni in cantina, rispettando così non solo il frutto, ma anche l’annata. Il vero segreto risiede nelle metodologie della lotta integrata, consistenti nell’inerbimento tra le file e in un ridotto utilizzo dei prodotti chimici di sintesi. L’azienda Tre Monti fa sempre più sua l’idea di biodinamica quando decide di prendere in considerazione l’influenza delle fasi lunari, preoccupandosi in alcuni casi anche della data della vendemmia.
La tenuta è dislocata in due corpi poderali, uno sulle colline imolesi, l’altro su quelle di Forlì. A differenziare i 55 ettari vitati sono l’altitudine di circa 100 metri sul livello del mare, l’esposizione a sud – est e il terreno argilloso limoso della zona di Tre Monti, evidentemente più adatta alla coltivazione di uve a bacca bianca. I 28 ettari del podere di Petrignone, invece, si caratterizzano per un suolo argilloso sabbioso con presenza di ciottoli, determinante nella selezione delle migliori piante del sangiovese.
foto3monti1L’ambizione di voler ottenere quasi tutti i vini da monovitigno può dirsi realizzata, soprattutto quando si assaggia un Thea Riserva: un carattere fine ed elegante che, pur non essendo più una sorpresa, continua ad affascinarci di anno in anno con i suoi riconoscimenti di more, mirtilli, rosa appassita, peonia, con la sua mineralità di grafite e la sua intensa balsamicità, che persiste anche nella gustativa, accompagnando una struttura calda e avvolgente dai tannini fitti e perfettamente integrati.
Vini che non vogliono essere letti da nessun altro al di fuori di loro stessi, profumi che hanno tanto da raccontare, equilibri che, se non venissero rispettati, non saprebbero incantarci in questo modo.

Serena Zerilli

La mia storia, le mie origini, la mia identità

Cucine d'Italia consiglia