Cucina & Ultracorpi

Il ruolo svolto nel tempo dalle macchine e dalla tecnologia nelle cucine, fa di questi ambienti dei luoghi particolari e con una loro indole specifica all’interno delle nostre case. Poli d’avanguardia, o più semplicemente cartine di tornasole dell’evoluzione delle nostre case, le cucine sono infatti, da sempre, soggetti ai cambiamenti culturali, estetici e tecnologici forse più di ogni altro ambiente.

[Arturo Dell’Acqua Bellavitis – presidente della fondazione Museo del Design]

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Il libro dal titolo ispirato dal film di Don Siegel (“L’invasione degli ultracorpi” scritto da Jack Finney nel 1955), è la pubblicazione del catalogo dell’ottava edizione del Triennale Design Museum. La curiosità viene spontanea: perché? Sfogliandolo lo capirete: gli utensili e gli elettrodomestici da cucina incarnano i personaggi che nel film sono i cospiratori e che a poco a poco invadono le cucine tradizionali sconvolgendo – se così si può dire – la vita quotidiana delle famiglie. Il testo può apparire a tratti cinico, anche ironico, le illustrazioni sono il fiore all’occhiello e danno quel sapore vintage al tutto. L’evoluzione dello spazio cucina non fu un fenomeno a sé stante, come potrete constatare con fu un fenomeno che influenzò diversi ambiti, storia, moda, economia etc… addirittura i mass media.

La pubblicazione si articola in due parti: la prima composta da una serie di saggi critici, studiosi e specialisti che sviluppano e approfondiscono i temi affrontati nell’edizione del museo da diverse prospettive disciplinari. I saggi a loro volta sono intervallati da gallerie fotografiche che documentano, da un punto di vista storico e sociale, l’evoluzione dello spazio cucina, le “fabbriche” degli ultracorpi (ovvero i luoghi della produzione e dell’esposizione degli elettrodomestici) e la presenza da “invasori”, degli elettrodomestici nell’immaginario filmico e pubblicitario degli italiani dagli anni ’30 ad oggi. La seconda parte è dedicata ad un Glossario illustrato dove sono selezionate diverse tipologie di elettrodomestici oltre ad una serie di parole chiave sul mondo del progetto della cucina. Nel glossario vi sono approfondimenti storici che sono stati delegati ad esperti, sui temi legati agli oggetti in esposizione.

Dal 1927 al 1938 le ricerche progettuali, dominate dal principio ergonomico, si moltiplicano per trasformare la cucina in futuro equivalente della persona che svolge i ruoli del preparare gli alimenti. La ricerca è per un’efficacia meccanica, per un’esemplificazione e un’omogeneizzazione  del lavoro connesso alla preparazione dei cibi. Nel 1927, a Berlino, Bruno Taut programma per diversi edifici ed appartamenti, come fossero fabbriche, la sequenza dei procedimenti del vivere come del cucinare e del pranzare.

La prima fase della storia della cucina, fino al 1945, assiste al potenziamento in modo meccanico, tramite strumenti ed utensili, della forza e della pratica dell’arte culinaria. Ma l’elaborazione tecnologica, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, accelera ed estingue alcune specie di marchingegni del cucinare. Innanzi tutto il sistema di cucina, fino ad integrarlo in un unico spazio: la fittedkitchen. Questa si articola sulle pareti di uno stesso locale così da formare un environment diviso in mobili alti e bassi componibili, collocabili uno vicino o uno sopra l’altro, coperti di materiale uniforme, dagli anni sessanta la formica, o da sportelli monocromatici, dal legno alla plastica. Tale riforma trova negli Stati Uniti un fertile campo di diffusione di massa: la cucina americana, con la sua estetica popolare e la sua essenzialità spaziale.”

[Germano Celant – curatore di “Cucine & Ultracorpi”]

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La cucina è di moda, ma la sua esperienza sensoriale si affida sempre più ai media, dalla televisione a Internet. I cuochi stanno diventando i nuovi eroi, inviati sulla Terra, con complicati strumenti di manipolazione delle materie alimentari.

[Germano Celant – curatore di “Cucine & Ultracorpi” – “cucina di second life”]

 

Utensili in mostra all’ottava edizione del Triennale Design Museum – ‘Cucine e Ultracorpi’
Utensili in mostra all’ottava edizione del Triennale Design Museum – ‘Cucine e Ultracorpi’

Particolarmente interessante il capitolo di Stefano Micelli dal titolo “ANALISI QUANTITATIVA DELL’INTRODUZIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI NELLE CASE DEGLI ITALIANI NEL DOPOGUERRA, E DEL RICAMBIO DEGLI ELETTRODOMESTICI OGGI”, in cui sono fornite cause e dati che hanno rivoluzionato il sistema cucina. Il percorso temporale arriva sino ai giorni nostri affrontando anche quello che viene definito il periodo della crisi (statunitense prima ed europea a seguire) che non poco ha influenzato le industrie dell’elettrodomestico ed ha avuto risvolti negativi non solo sulla produttività ma anche sul valore del prodotto stesso, svalutato pur di essere messo sul mercato e venduto.

Il frullatore fu brevettato nel 1922 e presentato alle casalinghe come strumento per impastare dolci, salse e passati di verdure. All'inizio fu un fallimento e per invogliare all'acquisto furono aggiunti altri accessori (tritaghiaccio e macinacaffè, ad esempio). In Italia arrivò negli anni 50 prodotto dalla Girmi e si chiamò Frulletto.
Il frullatore fu brevettato nel 1922 e presentato alle casalinghe come strumento per impastare dolci, salse e passati di verdure. All’inizio fu un fallimento e per invogliare all’acquisto furono aggiunti altri accessori (tritaghiaccio e macinacaffè, ad esempio). In Italia arrivò negli anni 50 prodotto dalla Girmi e si chiamò Frulletto.

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Purtroppo la situazione innescata circa otto anni fa ha portato le aziende dei paesi più industrializzati a spostare la produzione in paesi dove la manodopera risulta a minor costo e ad escogitare nuove strategie commerciali che l’autore a chiaramente descritto. A partire dal capitolo “GLI ULTRACORPI NEI SOGNI DEGLI ITALIANI. I CAROSELLI DAL 1957 AL 1972”, la prima parte del testo si fa molto coinvolgente, stuzzicando la fantasia del lettore e conducendolo in un mondo che spazia dal cinema alla fantascienza, dove la cucina ha trovato un suo modo di esprimersi non nel senso assoluto del suo essere spazio per la preparazione e la consumazione del cibo ma molto di più.

Era il 1880 quando un medico britannico di nome Joseph Mortimer Granville realizza il primo vibromassaggiatore elettromeccanico di dimensioni contenute. Azionate da una batteria il vibromassaggiatore è utilizzato prioritariamente per curare la cosiddetta isteria femminile. Prima di trovare questa collocazione in campo elettromedicale, il massaggiatore è quasi sempre un rullo, spesso dotato di ventose, in cui l’azione del massaggiatore (rivolto alla muscolatura maschile) non è dissimile da quella del “tirare la pasta” col mattarello. […]nella sua transizione di fase da manodomestico ad elettrodomestico il vibromassaggiatore perde totalmente i connotati originari in senso estetico in primo luogo e conseguentemente in termini d’inequivocabile destinazione d’uso.

[Fabrizio Carli – capitolo “QUELLA VOLTA CHE I MONDI COLLISERO”]

Collana: Cataloghi Triennale

Dimensione: 15,5×24,0 cm

Lingua: Italiano

ISBN – EAN: 978889180357

Data di pubblicazione: 2015

Prima edizione: settembre 2015

Pagine : 841

Nel percorso espositivo della Triennale il percorso espositivo di questo – dal frigorifero al microonde, dalla caffettiera al tostapane, dal trita rifiuti alle cappe assorbenti, dai bollitori ai mixer, dalle friggitrici alle gelatiere – che si è sviluppato dalla prima industrializzazione alla diffusione di massa, dall’automazione all’innovazione digitale. Questo transito dal manuale al tecnologico sarà affiancato da artefatti complementari come pubblicità e manuali, film e documentari, libri e giochi.

Cappa firmata da Gaetano Pesce in mostra all’ottava edizione del Triennale Design Museum – ‘Cucine e Ultracorpi’
Cappa firmata da Gaetano Pesce in mostra all’ottava edizione del Triennale Design Museum – ‘Cucine e Ultracorpi’

C’è davvero di tutto, e vale al pena di citare ancora le parole del curatore Celant: «ho voluto creare una sorta di avatar degli aspetti culturali di questo Expo. È la mostra più grande alla quale abbia mai lavorato»!

M.M.

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