A tutto Verdicchio

La produzione monovarietale di Sartarelliverdicchio

Una squadra super affiatata, quella gestita da Donatella Sartarelli e da suo marito Patrizio Chiacchiarini. Un’avventura iniziata grazie al padre di lei, Ferruccio, da sempre appassionato della vigna e della terra, che nel 1976 compì i primi passi e cominciò a sfornare pane caldo. Donatella ne ricorda ancora il profumo e intanto ci racconta di come è riuscita a far crescere la sua azienda, da quando nella metà degli anni ’60 l’intero raccolto era ceduto ad altre cantine, fino al 1972, momento in cui si decise di trasformare direttamente le uve prodotte.verdicchio1
Siamo nel Comune di Poggio San Marcello, a 350 metri sul livello del mare, dove 55 ettari di vigneti dominano le colline affacciate sulla riva sinistra del fiume Esino. È questa la zona classica di produzione del vino DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, vero e proprio orgoglio della tenuta, declinato in ogni variante possibile con lo scopo di esaltarne al massimo le reali potenzialità. Di un’ampissima gamma dispone, dunque, il vitigno autoctono marchigiano, vinificato in casa Sartarelli, oltre che nella versione classica, attraverso la selezione e la raccolta differenziata delle uve per quanto riguarda il Tralivio, valorizzando la raccolta tardiva e la bassa produzione per ettaro nel caso del premiatissimo Balciana, senza dimenticare il volto dolce del Verdicchio con il Passito o il suo aspetto spumeggiante nel Brut, nuova chicca aziendale.verdicchio4
Donatella non riesce a parlare del successo ottenuto senza risalire, commossa, all’amore, ai sentimenti e alla comprensione che la legano al marito e ai figli Caterina e Tommaso, i quali contribuiscono con passione e dedizione all’attività familiare, rendendo giustizia a un team decisamente eccezionale, che può dichiararsi fiero del proprio operato.
Un’agricoltura a basso impatto ambientale non è soltanto una definizione di stile, bensì una scelta filosofica nel pieno rispetto del contesto territoriale.
Quando parliamo del Balciana, è d’obbligo soffermarsi sulla cura maniacale che contraddistingue la fase di raccolta, impedendo il danneggiamento di grappoli con un così importante livello di maturazione.verdicchio2

A colpire è dapprima la finezza del patrimonio olfattivo, esaltante ventaglio di sensazioni fruttate di pesca sciroppata, pompelmo, melone bianco, mango e cedro candito, il tutto impreziosito da una particolare sfumatura di idrocarburo; arriva poi a stupirci sempre più l’impatto gustativo possente, avvolgente per l’apporto glicerico e trascinante per il corredo acido sapido che accompagna la conclusione minerale in modo assolutamente composto e preciso.
Un vino che punta a diventare il compagno di ciascun momento unico della nostra esistenza, frutto di una vita insieme, quella di Donatella e Patrizio, un percorso fatto di rabbia, gioie, tenacia, lacrime e soddisfazione, che il celebre Cesare Pavese descriverebbe con le seguenti parole: “Hai mai conosciuto una persona che fosse molte cose in una, le portasse con sé, che ogni suo gesto e ogni pensiero che tu fai, di lei racchiudesse infinite cose della tua terra, del tuo cielo?”verdicchio3

Serena Zerilli

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